Le crisi economiche “prolungate”, perchè alimentate da continui scossoni che colpiscono welfare, tasse e lavoro, creano autentiche mutazioni genetiche nei consumatori. Se con l’autoconsapevolezza ogni individuo comincia a vivere con liberazione e sollievo il forzoso allontanamento dal consumismo, senza cioè provare frustazione nel non potersi più permettere taluni acquisti, allora saranno guai per tanti.
Economia e politica devono prenderne atto subito perchè sempre più spesso mi capita di leggere di iniziative in tal senso ed ho l’impressione che col tempo i proseliti della vita semplice e del consumo responsabile saranno sempre più numerosi. Si rischia infatti di prenderci quasi gusto!
Senza scomodare studi sociologici e trattati antropologici, a quanti di voi è capitato di conoscere anziani che pur non avendo problemi di budget avevano comunque uno stile di vita molto inferiore alle loro possibilità? Non è infrequente che persone forgiate da anni di privazioni dovute ad eventi bellici sappiano poi condurre, anche in periodi di benessere, una esistenza sobria e senza orpelli.
Troppi ingranaggi si stanno via via inceppando nella nostra società, ma qualcuno già sceglie in serenità di incepparsi da solo. Se e quando riusciremo mai a ritrovare un mondo economicamente meno sofferente di quello odierno, sarà dura recuperare consumatori che io considero già adesso persi per sempre, e non ci sarà diavoleria del Marketing a riportarli indietro.
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