Come tutte le opere di intelletto, anche le sceneggiature sono coperte da copyright. La riproduzione/pubblicazione in qualsivoglia forma, totale o parziale, di un documento relativo addirittura alla puntata cruciale di un telefilm non ancora messo in onda, dovrebbe pur implicare qualcosa per chi lo fa. La storiella che circola in questi giorni, in jumping da una redazione all’altra, non regge. I produttori, appena venuti a conoscenza della cosa, avrebbero potuto ricorrere alle diffide di rito, ma così non è stato. Se poi l’artefice della presunta “malefatta” è pure un personaggio che ha una certa dimestichezza coi media nonchè vicino al mondo delle produzioni televisive, verrebbe da pensare a ben altri retroscena che non il fortuito ritrovamento di fogli dimenticati in un bar dell’altro capo del mondo da un attore distratto. Il sospetto che si tratti di una bufala o di una azione promozionale per accrescere l’attesa intorno al capitolo conclusivo della serie più misteriosa degli ultimi anni è forte. Il popolo della Rete, in fondo, è sempre una gran bella risorsa (lo dico da tempo), o no?
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