Staccare la spina?

Il precedente
Nei giorni scorsi un po’ della mia “tecnologia” ha deciso di ribellarsi ai miei voleri. Il Communicator si è improvvisamente “impallato”, non mi consentiva cioè di aprire o chiudere files ed altro ancora. Due punti cottura su 4 del piano ad induzione non rispondevano più ai comandi. Cosa fare? No panic: stacco la batteria al primo e la corrente al secondo. Dopo qualche istante gli ho ridato energia e si sono ripresi, tornati come nuovi.
Avevano bisogno di essere resettati, tutto qua, sovraccarichi com’erano di informazioni e di richieste.

La metafora
Questi episodi mi hanno fortuitamente evocato la figura del consumatore moderno, assimilabile per certi aspetti agli apparecchi di cui sopra.
Sovraccaricato da troppi stimoli, comunicazione più o meno invadente, informazioni contrastanti, sollecitazioni al consumo (anche forzato) l’utente diventa apatico, stanco, invoca rispetto per le sue esigenze e…silenzio.

Spunti di riflessione
Il documento sulla pubblicità iniziato da Maurizio, che ci sta vedendo coinvolti ed appassionati, sta – giorno dopo giorno – delineando scenario attuale ed auspici.
Le informazioni finora raccolte dimostrano che anche chi nella Comunicazione ci lavora (ovvero gran parte dei contributors) ha un’anima, più vicina al consumatore ed in contrasto critico con certe aziende miopi che perseverano in anacronistiche strategie atte a generare disaffezione e sfiducia.

La cura
Un “reset” del consumatore? Perchè no.
Come? Un claim pubblicitario d’annata già diceva: fatti, non parole!

Technorati

Pubblicato da marketingpark

Marketing Park è un "polmone verde" ove respirare aria buona e riflettere in relax di Comunicazione, Marketing, Innovazione, Media & New Media. Per anni, infatti, mi sono occupata di questi aspetti, operando in diversi settori: dall'editoria all'industria discografica, dall'ICT al Web nonchè GDO, entertainment e sicurezza. Contact: titti.zingone[at]gmail.com

3 pensieri riguardo “Staccare la spina?

  1. magari si potesse resettare il consumatore! e tuttavia a volte mi chiedo se la nostra prospettiva non sia falsata rispetto a quella, poniamo, della sciura maria. la quale, strano a dirsi ma emerge in continuazione dalle ricerche, in questa palude di comunicazione ci sta proprio bene. allora la riflessione diventa un’altra: posto che sono d’accordo con tutto ciò che dici, forse il cadidato ideale al reset è tutto il sistema agenzia-concessionaria-media. a quel punto si potrebbe davvero andare verso una rifondazione della pubblicità nel segno della trasparenza, dell’utilità, del servizio al consumatore. però, temo, questo è tutto un altro film.un salutogiuliana

  2. Il consumatore va resettato coi fatti, ed il sistema dovrà capirlo prima o poi che è finita l’era del fumo e degli effetti speciali. Ho l’impressione che la sciura maria (uno stereotipo cioè di italiana media e senza troppe pretese) stia diventando piuttosto il jolly da tirare in ballo quando ci sono sondaggi da sistemare ad uso e consumo di chi li fa.C’è molto da rifondare qua, e sappiamo che la colpa non è tutta della comunicazione.Ciao

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